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Library: Trauma e Dissociazione

Architettura della Mente Cosciente
di Antonio Sammartino    05/03/2021

Una persona è cosciente di un’informazione quando questa ENTRA in una specifica memoria, in modo che possa essere resa disponibile ad altre aree del cervello (Dehaene).

Il nostro cervello dispone di una evoluta struttura, in grado di estrarre dalle innumerevoli rappresentazioni mentali non-coscienti che si muovono nel cervello, quella che è rilevante per gli scopi attuali, in modo che la coscienza possa renderla disponibile a tutti i sistemi decisionali della mente. 

Baars definisce questa struttura Spazio di Lavoro Globale, cioè un sistema del mondo interno, scollegato da quello esterno, il cui fine è di trattenere liberamente le immagini mentali private e di diffonderle attraverso una vasta gamma di processori neuronali locali presenti nella mente (nella figura sono rappresentati dai cerchietti), ciascuno specializzato per uno specifico tipo di operazione. 
Questo spazio, consente in modo flessibile di condividere un’informazione, di selezionare un sottoinsieme di processori neuronali, di stabilire una rappresentazione coerente dell’informazione che questi codifica, di trattenerla nella mente per un tempo arbitrario e di restituirla disseminandola nella rete costituita dai processori neuronali. Utilizza una densa rete di aree neuronali interconnesse e decentrata, priva di un punto di incontro fisico, sulla cui sommità della gerarchia corticale è presente una struttura esecutiva, distribuita in aree distanti, che sono in sincronia attraverso lo scambio di innumerevoli messaggi. Ad esempio, un singolo neurone della corteccia motoria può raggiungere, mediante il suo assone, una regione molto distante al fine di comandare uno specifico muscolo. L’aspetto interessante è che la corteccia contiene un elevatissimo numero di questo tipo di neuroni. 
Secondo questo modello, un’informazione diventa cosciente quando accede allo spazio di lavoro, per cui la Coscienza è solo una condivisione delle informazioni a livello neuronale; inoltre qualsiasi informazione che entra nello spazio di lavoro cosciente è immediatamente in grado di regolare tutti i pensieri. Poiché solo un singolo argomento giunge alla nostra consapevolezza (non tutto il processo che l’ha determinato), la nostra mente deve necessariamente comprendere un’enorme varietà di processori inconsci che effettuano una miriade di operazioni nascoste alla nostra consapevolezza. Tuttavia, quando diventano cosciente, le possiamo trattenere nella mente per diverso tempo, anche se la stimolazione corrispondente è scomparsa dal mondo esterno. Di conseguenza possiamo usarla come meglio desideriamo; per esempio inviarla ai processori del linguaggio, memorizzarla nella memoria a lungo termina, ecc. 
Come è possibile codificare nello spazio di lavoro globale, un numero teoricamente infinito di messaggi coscienti? La risposta è nella Differenziazione, cioè una combinazione dei diversi neuroni attivi e inattivi dell’area di lavoro che è in grado di formare miliardi di differenti stati mentali. 
La coscienza è quindi uno spazio di lavoro globale che implica connettività, la cui funzione è di rendere accessibile un’informazione rilevante è di trasmetterla, in modo flessibile, ai diversi sistemi neuronali.

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