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Library: Trauma e Dissociazione

La Resurrezione di Janet
di Antonio Sammartino    15/04/2018

Il prevalere della teoria di Freud, rispetto a quella di Janet, impose il convincimento che l’isteria fosse da considerare un disturbo causato dalla rimozione, cioè da una scissione trasversale tra conscio e non dal meccanismo della dissociazione.

Una delle conseguenze della guerra in Vietnam, fu di compromettere l’equilibrio mentale di un elevato numero di soldati americani, vittime e carnefici di mostruose violenze, che impedì loro in seguito di ritornare alla vita normale, perché bloccati in uno stato dissociato, rispetto alla realtà e a sé stessi, indotto da ricordi, pensieri e immagini che invadevano in modo ossessivo la loro mente. Erano super vigili, s’irritavano facilmente e manifestavano, senza alcun motivo, frequenti stati di collera.

La psicoanalisi dimostrò i suoi limiti nell’affrontare questo tipo di problematica perché basava il suo modello sulla sessualità e sulle proibizioni della società, che li riteneva i principali fattori eziologici delle nevrosi, indirizzando così l’interpretazione della sofferenza psichica in termini pulsionali e intra-psichici, basati sul concetto di rimozione. Questa difficoltà determinò un rinnovato interesse per lo studio dei traumi psichici. Dopo aver descritto con maggior precisione i sintomi degli eventi traumatici, emerse negli psichiatri americani la necessità di avere un più adeguato modello psicopatologico, che fu individuato nelle opere di Janet. Quest’ultimo riteneva che il processo dissociativo fosse alla base dell’insorgenza dei disturbi isterici, oggi noti come borderline, somatoformi, dissociativi e post-traumatici. 
Secondo Janet il restringimento della coscienza è indotto dalle intense emozioni che travolgono la vittima prima e dopo l’esperienza traumatica. Ciò è sostanzialmente diverso dall’idea freudiana di un’attiva difesa mentale, il cui fine è di escludere dalla coscienza (nel senso di rimozione) i contenuti mentali inaccettabili. Per Janet il subconscio è una complessa organizzazione gerarchica delle funzioni mentali che culminano nella coscienza, mentre per Freud l’inconscio è l’effetto dell’operare dei meccanismi di difesa. La teorizzazione di Janet e il concetto di dissociazione costituivano un modello troppo innovativo e di difficile comprensione per quei tempi. 
In origine anche Freud aveva utilizzato il concetto di dissociazione di Janet, ma lo abbandonò a favore del suo concetto di rimozione, indirizzando l’interpretazione della sofferenza psichica in termini pulsionali e intra-psichici, offuscando così la dissociazione e la teorizzazione di Janet, che costituivano un modello troppo innovativo e di difficile comprensione per quei tempi, modello che si è oggi rivelato di sorprendente attualità.

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