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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Attaccamento Disorganizzato
di Antonio Sammartino    21/04/2015

Il bambino non va verso chi orienta il suo bisogno d’amore e protezione, in quanto lo percepiscono spaventante/spaventato.

Un bambino con Attaccamento Disorganizzato-Disorientato o Amore Patologico, percepisce il Caregiver aggressivo, spaventante-spaventato, oppure triste, preoccupato. In questi casi il comportamento del Caregiver è una conseguenza del processo di attaccamento, che gli fa rivivere traumi o dolori che sono parte del suo mondo interno e della sua memoria.

In generale, i bambini piccoli interpretano la realtà leggendo il volto della madre per capire se nell’ambiente esistono pericoli. Se la madre è spaventata/spaventante, il bambino riceve un costante e continuo messaggio di pericolo. Poiché non trova nell’ambiente elementi di conferma, la madre diventa fonte simultanea sia di minaccia/pericolo che di protezione. La madre è quindi confondente perché il bambino si aspetta altro ed è minacciosa perché, chi dovrebbe proteggerlo è fonte di pericolo. Il principale problema di queste madri non è nel commettere errori a livello relazionale, ma nell’incapacità di porvi rimedio, di ragionare e mentalizzare i propri stati interni per organizzarli e regolarli.
In questi casi, la paura del bambino non trova una soluzione, sia nel comportamento di allontanamento che in quello di avvicinamento alla madre, per cui si disorganizza e pone in essere comportamenti confusi e contraddittori, per cui potrebbe piangere senza alcun apparente motivo, diventare apprensivo, apparire disorientato, manifestare comportamenti aggressivi, conflittuali, ecc. Conseguenza di ciò è che il comportamento e le emozioni del bambino vengono simultaneamente governate da due sistemi motivazionali innati che entrano in un conflitto irrisolvibile. Il sistema motivazionale di difesa induce la tendenza alla fuga dal Caregiver, perché percepito minaccioso direttamente quando è violento, indirettamente quando è spaventato o disorientato; mentre il sistema di attaccamento induce la tendenza opposta, cioè lo avvicina al Caregiver, per cercare conforto o protezione. Normalmente il sistema di attaccamento si attiva simultaneamente al sistema di difesa, ma non verso la medesima realtà ambientale.
L’attaccamento disorganizzato non è una caratteristica del bambino, ma della relazione che instaura con il suo Caregiver. Ciò significa che la disorganizzazione non è un tratto della personalità del bambino, ma è riferita alla relazione d’accudimento. In questi casi lo scopo dell’Attaccamento non è la ricerca della vicinanza, ma il potere, mentre la previsione del rapporto non si fonda sull’accettazione-rifiuto, ma su quello della pericolosità, mentre la valutazione del sé è funzione della sua capacità di fronteggiare il pericolo. Questi bambini mancano di un orientamento strategico e di coerenza, in quanto incapaci di strutturare strategie d’attaccamento, per cui manifestano una disregolazione fisiologica e comportamentale. E’ possibile riconoscere lo stile disorganizzato in un bambino, sulla base della simultanea manifestazione di comportamenti tra di loro contraddittori.
Ad esempio, quando il comportamento di evitamento di un bambino è conseguenza del fallimento di un intensa ricerca di contatto con il Caregiver oppure una ricerca iniziale di contatto, che viene inibita dalla contemporanea attivazione di manifestazioni evitanti oppure interrotta da esplosioni di rabbia, da stilling (il bambino resta immobile in una posizione che richiede un forte equilibrio), da freezing (il bambino resta immobile per diversi secondi) oppure manifesta movimenti asimmetrici, ripetizione di una sequenza invariata e costante di uno o più comportamenti. Un ulteriore elemento potrebbe essere l’avvicinamento esitante al Caregiver, seguito da un veloce allontanamento. Quindi, ciò che caratterizza questo tipo di attaccamento sono i comportamenti non finalizzati del bambino, le sue risposte rapide, imprevedibili e contradditorie che pone in essere nei confronti del Caregiver.
Nelle famiglie a basso rischio di disturbi psicopatologici la maggior parte dei bambini manifesta un pattern di attaccamento organizzato, mentre nei bambini che crescono in famiglie caotiche, maltrattanti oppure con genitori con deficit cognitivi, emotivi, che sono stati abusati o traumatizzati da piccolo oppure gravemente depressi o che fanno abuso di droghe/alcool, sono maggiormente esposti ad acquisire uno stile di attaccamento disorganizzato, in cui svolge un ruolo importante anche la predisposizione genetica/biologica di base del bambino.
Un bambino con attaccamento Disorganizzato sviluppa modelli multipli e incoerenti di sé e degli altri, con una rappresentazione catastrofica della realtà, in cui percepisce se stesso come persona vulnerabile continuamente minacciata e in pericolo, per cui sviluppa uno stile cognitivo ostile e tenderà a relazionarsi agli altri percependoli come nemici a cui imporre le sue scelte, senza tener conto delle obiezioni dell’altro, perché interpreta l'invalidazione come un gesto ostile nei suoi confronti. Accettarla significa dar prova della sua debolezza, perché ha acquisito la convinzione che per sopravvivere bisogna essere forti, ciò gli impedisce di accettare gli altri per quello che sono.
La conseguenza di questo tipo di attaccamento è che il bambino da adulto adotterà meccanismi di difesa rigidi e svilupperà Modelli Operativi Interni (MOI) che interpretano la realtà quasi sempre inquinata in termini di confusione e di controllo, che forniranno spesso una visione catastrofica degli eventi. Inoltre sviluppa molteplici e non integrati MOI, in quanto vive nella relazione con il proprio caregiver, un’esperienza di paura senza soluzione. Inoltre sarà incapace di scegliere partner affidabili, per cui è molto probabile che si lasci facilmente coinvolgere in relazioni distruttive con partner violenti, aggressivi o comunque inadeguati. L’immagine di sé e dell’altro è vissuta in modo negativo, spesso rifiuta la vicinanza a causa della presenza di un conflitto tra l’intimità e la ricerca della dipendenza dall’altro. Se non riesce a trovare un partner, teme di non piacere, lamenterà solitudine e paura, per cui nel tentativo di evitare la solitudine cercherà partner con cui creare un rapporto di dipendenza.
Individuare lo stile di attaccamento è importante per poter promuovere un cambiamento nell’adulto e per poter fornire un’interpretazione dei disagi del bambino, al fine di poterli riconoscerli quando la loro risoluzione potrebbe essere più semplice, in quanto l’attaccamento disorganizzato consiste essenzialmente nel bambino e nell’adulto a non essere riusciti ad organizzare una risposta adattiva o meno alla situazione.
E’ importante considerare che nell’adolescenza l’attaccamento attraversa un periodo di transizione, durante il quale l’adolescente è naturalmente impegnato ad allontanarsi dalla relazione con i genitori e familiari, al fine di poter costruire relazioni d’attaccamento con amici e partner sentimentali. Durante questa fase inizia a manifestarsi anche la componente sessuale che contribuisce a favorire nuove relazioni d’attaccamento, fornendo motivazioni ed esperienze emozionali intime e intense

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