EvolutionBlog
BLOG LIBRARY: Uno straordinario viaggio nella mente e nel cervello umano

Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Struttura della Depressione
di Antonio Sammartino    12/04/2021

Nel corso della propria esistenza, sulla base di esperienze personali, ognuno di noi costruisce nella sua mente credenze, attraverso le quali interpreta gli avvenimenti esterni e l’agire.

Se ad esempio, una persona, con una certa predisposizione, percepisce uno stato di tristezza che non è in relazione con una perdita, un lutto, un abbandono o un trauma ed è vittima di una delusione per il mancato raggiungimento di un obiettivo che credeva di poter raggiungere, potrebbe percepire una sensazione di impotenza, convincendosi di non essere in grado di reagire e di non poter fare nulla. Da questa condizione potrebbe emerge la RINUNCIA come prova concreta dell’impotenza. In altri termini, per proteggersi si inizia ad EVITARE ciò che si teme, al fine di proteggersi dalla paura generata dall’insicurezza. La conseguenza è che la persona, avendo perso la fiducia in sé stessa, inizia a DELEGARE agli altri ciò che dovrebbe fare. Il delegare agli altri conferma alla persona l’errata convinzione di non essere in grado di svolgere determinati compiti. Il ripetersi di questo stato, conferma alla persona di essere incapace. Ciò alimenta uno stato di frustrazione e quindi il bisogno degli altri. Al fine di attirare le attenzioni degli altri, inizia a lamentarsi con tutti quelli di cui avverte il bisogno di avere vicini. Da ciò emerge il VITTIMISMO. Purtroppo gli altri hanno un limite di sopportazione, per cui iniziano ad innalzare difese protettive, che conferma alla persona di essere sola ed incapace. La persona entra così in uno stato depressivo, che nel tempo si trasforma in depressione.
Attualmente non esiste una letteratura sufficientemente robusta e condivisa sulle cause della depressione.
Generalmente le cause del disturbo sono molteplici e variano tra persone diverse (ereditarietà, ambiente sociale, relazioni affettive precoci, avere un caregiver depresso, lutti familiari, problemi di lavoro, relazionali, etc.). Per spiegarla quindi è opportuno ricorre a modelli biopsico-sociali. Le ricerche hanno individuato due principali cause:
• Fattore biologico. Alcune persone hanno una maggiore predisposizione genetica verso questo tipo di disturbo. La depressione non è un disturbo ereditario.
• Fattore psicologico-sociale. Le esperienze di vita, in modo particolare quelle infantili, possono determinare una maggiore vulnerabilità al disturbo indotta da una riduzione della dimensione del Putamen destro, un’area del cervello legata alla gratificazione, alla motivazione e all’esperienza del piacere.
Queste due vulnerabilità possono interagire tra di loro ma non necessariamente causano il disturbo. Infatti, una persona vulnerabile potrebbe non ammalarsi se ha buone relazioni di supporto e non si verifica un evento in grado di scatenare il disturbo. Spesso il fattore scatenante potrebbe essere un evento stressante o una tensione che turba, valutata dalla persona come una perdita non accettabile.
Alla base della depressione vi sono indecisione, pensieri autocritici, mancanza di energia, senso di fatica, difficoltà nella concentrazione e memoria, agitazione motoria e nervosismo, perdita o aumento di peso, disturbi del sonno (insonnia o ipersonnia), mancanza di desiderio sessuale, dolori fisici, ecc.

© 2005-2022 Evolution Books Library. Designed by Antonio Sammartino (Versione BETA)