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Library: Psicoterapie - Orientamenti

Il Modello ABC
di Antonio Sammartino    24/06/2018

Generalmente si ritiene che gli Eventi siano i veri ed unici responsabili di una reazione emotiva e del relativo comportamento che ne deriva.

La Terapia Razionale Emotiva Comportamentale (REBT) è una terapia cognitivo-comportamentale basata sull’idea che le emozioni e i comportamenti sono il risultato di come l’individuo interpreta la realtà. Quest’ultima è alterata dalle credenze e dalla tendenza delle persone a sviluppare convinzioni irrealistiche ed immutabili denominati “Pensieri Irrazionali”, che costituiscono la fonte dei disturbi emozionali. 

Ellis ha denominato questo modello, ABC (Antecedent, Belief, Consequence), su cui successivamente ha costituito un processo teorico e tecnico, secondo il quale la condotta dell’individuo è “mediata” dal significato che egli tende ad attribuire agli eventi con cui entra in relazione. Non è quindi l'evento in sé a provocare la reazione emotiva e comportamentale, ma il modo in cui viene interpretato. 
Infatti, esiste una reciproca influenza tra pensiero (costituito da convinzioni, immagini e ricordi), stati d'animo, emozioni, comportamenti e ambiente. Ciò significa che le emozioni e i sentimenti dipendono dal nostro modo di pensare. 
Le esperienze contribuiscono a formare in ognuno di noi delle credenze e delle cognizioni (consapevoli o inconsce) che condizionano il nostro modo di percepire e interpretare gli eventi e quindi di conseguenza determinano le nostre azioni e il nostro comportamento, mentre gli stati emotivi sono influenzati da ciò che pensiamo e da come pensiamo. 
Tuttavia, difficilmente gli individui possono in automatico cancellare le loro paure traumatiche, anche se le esperienze successive gli dimostrano che in realtà non vi è nulla da temere, per cui rimanendo spaventati, si procurano e perpetuano i loro sintomi nevrotici punitivi e limitanti, che li condannano a regalarsi ansia, senso di colpa, depressione, ecc. 
Sorge spontanea una domanda, perché gli individui anche se molto intelligenti continuano a restare aggrappati disperatamente alle loro idee irrazionali e disfunzionali, su sé stessi e sugli altri? 
Contrariamente dagli animali che regolano i loro comportamenti quasi esclusivamente sulle sensazioni reali (quelle premianti si rinforzano, quelle punitive si indeboliscono), gli individui oltre ad essere premiati o puniti dalle loro sensazioni, possono essere premiati o puniti dai processi simbolici e non sensoriali (sorrisi, critiche, lodi, ecc.) e dai loro stessi pensieri, anche se non hanno alcun rapporto con rinforzi e punizioni esterne. 
Gli animali quindi temono gli stimoli reali sgradevoli, mentre gli individui temono anche quelli immaginati o simbolici che richiamano, in modo inconsapevole, esperienze traumatiche del passato che non sono state risolte, per cui le paure che erano state originariamente indotte da altri, l’individuo se li porta dietro come SUE definizioni. 
Ad esempio se prima gli avevano detto che non era degno di amore (ad esempio da parte di genitori anaffettivi), ora continua a ripetere a se stesso: è tremendo nessuno mi può amare (questo è un pensiero illogico e irrazionale). 
Le emozioni negative sono utili, a condizione che l’individuo riesca a contenerle entro ragionevoli limiti e per un tempo limitato, diversamente diventano fonte di disagio e di dolore emotivo. Possono essere considerate un segnale per l’individuo, il cui fine è di suggerirgli la necessità di operare un CAMBIAMENTO, per rimuovere alcuni ostacoli dalla propria esistenza. Tuttavia, se la reazione emotiva è troppo intensa e inadeguata, difficilmente l’individuo riuscirà a mobilitare le risorse necessarie per superare questi ostacoli. Quando si vive un disagio occorre innanzitutto riuscire a distinguere, tra sentimenti appropriati e sentimenti inadeguati, al fine di intervenire per modificare i pensieri disfunzionali. 
La delusione, il disappunto, le irritazioni, le preoccupazioni, la cautela, i sentimenti di tristezza, il senso di responsabilità, consentono di esprimere la contrarietà verso eventi spiacevoli e suggeriscono di agire per modificarli, a lottare per un futuro migliore; mentre gli stati di depressione, ansia, rabbia e il panico, in quanto generati da Doverizzazioni non realistiche, secondo cui le situazioni spiacevoli non devono assolutamente esistere, quasi sempre sono deleterie e indeboliscono la capacità dell’individuo ad affrontare le situazioni che impediscono di esprimere le proprie potenzialità e quindi di poter migliorare la propria esistenza. 
La REBT è una tecnica terapeutica educativa che si fonda sull’idea che le emozioni e i comportamenti derivano dai processi cognitivi, per cui modificando questi processi si interviene sulle modalità percettive e comportamentali assolutistiche che derivano da essi, per sostituirli con altri più flessibili. Uno dei modi per controllare le emozioni negative è di modificare i pensieri che le provocano e le sostengono, valutarli, giudicarli per decidere poi come gestirli.
 
Infatti, l’Evento Attivante [A] è in realtà un’impressione, un’interpretazione della realtà che va oltre i fatti e può essere precisa/imprecisa, una situazione esterna/interna in cui la persona può trovarsi coinvolta. 
Il Sistema delle Convinzioni [B] invece sta per pensieri coscienti relativi all’evento [A]. Costituiscono le Credenze dell’individuo che possono essere irrazionali (cioè rigide ed estreme) o razionali (flessibili e non-estreme). In altri termini, si riferisce all’insieme dei processi cognitivi che sotto forma di pensieri, considerazioni, commenti interiori, compaiono nella mente dell’individuo riguardo all’evento attivante. Queste convinzioni sono Irrazionali [iB] quando sono inadeguate, illogiche, irragionevoli e conducono a stati emotivi negativi eccessivamente intensi e prolungati. Le Convinzioni Razionali [rB] invece sono considerazioni realistiche, logiche che comportano emozioni e comportamenti adeguati, per cui consentono di affrontare in modo efficace la realtà, in quanto l’Arousal (eccitazione emotiva) rimane entro la finestra di tolleranza. 
Le Conseguenze [C] sono gli stati emotivi e le reazioni comportamentali che erroneamente, si ritengono causate dall’evento attivante. Sta quindi per conseguenze delle credenze contenute in [B], che possono essere emotive, di pensiero e comportamentali, consistenti in tendenze all’azione o in azioni effettive. In sintesi, [C] sta per i PENSIERI che facciamo sull'Evento [A], che spiegano in gran parte la risposta emotiva, comportamentale. I pensieri quindi sono in tutte le componenti del modello, mentre le inferenze sono solo in [A] e [C], infine le credenze sono solo in [B]. 
La Disputa [D] consiste nella messa in discussione e nella verifica delle convinzioni irrazionali, responsabili degli stati emotivi disfunzionali, al fine di modificare i modi di pensare [B] che li hanno prodotti. In altri termini è il processo attraverso cui si cerca di mettere alla prova la veridicità e la consistenza logica delle convinzioni irrazionali al fine di trasformare i modi di pensare disfunzionali.
Gli Effetti [E] del processo di disputa sono quei cambiamenti a livello cognitivo, emotivo e comportamentale che consentono di attenuare o risolvere il dolore emotivo, concretizzandosi in nuove convinzioni e modi di pensare [B] che tenderanno a generalizzarsi ad altre situazioni. A seguito di questi cambiamenti l’individuo, quasi per magia, riscontra un miglioramento dell’umore, una diminuzione dell’ansia, della collera e dell’intensità di tutte quelle emozioni negative, che erano di ostacolo alla sua serenità. L’effetto più interessante è che la mente dell’individuo non è più soffocata da quei pensieri, responsabili di una eccessiva responsività emotiva che gli impedivano di esprimere emozioni positive. In un certo senso è come se si cancellassero dalla mente i pensieri che turbano, mentre nella realtà sono stati resi inoffensivi. 
Il modello ABC quindi comprende una prima fase di riconoscimento e identificazione delle emozioni, una seconda fase di identificazione del rapporto tra pensieri ed emozioni, una terza fase di trasformazione dei pensieri disfunzionali, un’ultima fase in cui vengono attuati i nuovi modi di pensare. 
Un esempio può meglio chiarire il processo. 
Un innamorato potrebbe entrare in depressione (Emozione Negativa) perché è stato abbandonato (Evento) dalla persona amata. Quest’ultima viene ritenuta responsabile della depressione, mentre in realtà la risposta (cioè la depressione), prescinde dalla persona. 
In generale l’individuo non può agire sull’evento (nell’esempio l'abbandono, cioè la persona), perché non dipende dall'evento, ma può apprendere a gestire le emozioni negative. Ritenere l’altro responsabile o assumere uno psicofarmaco può produrre un benessere temporaneo, ma non elimina o modifica il vero responsabile, cioè i pensieri negativi e le credenze che hanno determinato nell'esempio, l’emergere della depressione. 
Se una reazione emotiva o un comportamento fosse la diretta espressione di un evento, tutti gli individui, grossomodo reagirebbero nel medesimo modo. Tutti abbiamo sperimentato che non è vero. Ciò significa che tra l’Evento e la Reazione Emotiva, vi è un qualcosa che determina come l’individuo risponderà all’Evento. Questo qualcosa sono le Convinzioni o Credenze dell’individuo che vengono formulate mediante i pensieri. Le Conseguenze C (Reazioni Emotive e Comportamentali) derivano quindi da A (Evento), ma soprattutto da B (Convinzioni). 
In generale il pensiero accompagna le emozioni e la maggior parte dei pensieri vengono espressi mediante l’uso delle parole. Ciò significa che le emozioni sono in stretta relazione con il Dialogo Interiore o Ruminazione, cioè con le frasi che continuamente l’individuo ripete a sé stesso e agli altri. 
Un modo per attenuare le emozioni negative è di controllare i pensieri che le provocano e le sostengono, valutarli, giudicarli per decidere poi come gestirli. Ciò consente di apprendere a distinguere la realtà da ciò che è distorto dall’esperienze negative del passato, ad individuare i pensieri disfunzionali che sono alla base del dolore emotivo, al fine di consentire all'individuo di adattarsi meglio alla REALTA’ del momento presente e a riconquistare la possibilità di gestire al meglio i rapporti interpersonali che inconsapevolmente fanno riemergere il dolore del passato, che accentua il dolore emotivo nel momento presente. Esiste quindi un’interazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. Infatti, il Modo di Pensare degli individui influenza le emozioni e i comportamenti; le Emozioni influenzano i pensieri e le azioni e i Comportamenti influenzano emozioni e pensieri. Se un individuo cambia il suo modo di pensare su ciò che causa dolore o disagio, molto probabilmente percepirà una realtà diversa. 
Comprendere e migliorare i propri pensieri significa apprendere a relazionarsi meglio con sé stessi e gli altri. Le Conseguenze cioè le Reazioni Emotive e Comportamentali C derivano dagli Eventi A, ma sono sostenute ed alimentate soprattutto dalle Convinzioni e dalle Credenze B dell’individuo. 
In sintesi, ciò che turba le persone non sono gli eventi che accadono, ma il loro modo di percepire e interpretare la realtà, in quanto l’individuo è portato a selezionare e considerare prevalentemente i fatti che confermano il suo punto di vista. 
Generalmente l’analisi della Realtà inizia con l’individuare un evento a cui la persona cerca di attribuire un significato, fra i diversi possibili. Purtroppo gli individui hanno difficoltà ad identificare i propri Pensieri Automatici disfunzionali. Con il modello ABC (ideato da Ellis), le persone possono apprendere a riconoscerli e quindi ad adottare strategie alternative in grado di attenuare o annullare l’effetto nefasto prodotto dai pensieri disfunzionali. Questo esercizio consente di identificare il contenuto dei Pensieri Automatici, le principali emozioni coinvolte in una qualsiasi esperienza, in quali situazioni insorgono e quali pensieri o immagini li precedono e li seguono. La persona può così comprendere il Vero significato dei suoi pensieri, al fine di individuare le convinzioni che ha di sé stesso, del mondo e dell’altre persone. Indebolire le convinzioni disfunzionali significa attenuare il disturbo emotivo e lo stress associato, modificarle significa acquisire consapevolezza sul funzionamento della propria mente, al fine di favorire nuove modalità di gestione della sofferenza emotiva. Infatti, l’attribuzione dei significati e quindi la scelta delle possibili reazioni, avvengono in base alle cognizioni (determinate dalle caratteristiche personali e dai condizionamenti familiari, culturali, ecc.), che costituiscono le lenti attraverso le quali la persona osserva la realtà. Ciò spiega il perché un medesimo evento-stimolo provoca reazioni diverse in differenti persone o nel medesimo individuo in momenti diversi. 
Nel mettere in discussione le idee irrazionali occorre lavorare direttamente sui sentimenti, sperimentarli dal vivo e affrontare le paure, ciò significa “Fai quello che hai paura di fare”, in quanto sei in Sicurezza
Il modello ABC è quindi un metodo terapeutico-educativo che aiuta le persone a modificare il loro modo errato di pensare. È una strategia che consente all’individuo di comprendere i suoi meccanismi cognitivi di valutazione degli eventi e di acquisire conoscenza su come si sviluppano i loro stati emozionali, partendo da un evento che accade ORA, nel momento presente. Ciò significa che per modificare il modo errato di pensare è necessario identificare e mettere in discussione i pensieri che determinano il modo in cui la persona reagisce in determinate situazioni. 
La discussione consiste nel mettere in dubbio la validità delle convinzioni irrazionali, discuterle e contestarle al fine di acquisire idee alternative più razionali ed adeguate. Può essere Cognitiva, Emotiva e Comportamentale, a seconda delle modalità e dell’area di intervento. 
Le tecniche a livello cognitivo consistono nell’indurre la persona ad abbandonare le idee irrazionali mediante discussioni basate su una serie di domande il cui fine è di far emergere l’inconsistenza della sua convinzione. Fra le tecniche cognitive, la più diffusa è quella Immaginativa che consiste nel rievocare o immaginare una situazione spiacevole, cercando di percepire il medesimo umore disfunzionale ad esso associato, ad esempio intensa ansia e depressione. Successivamente, mentre la persona continua ad immaginare la situazione spiacevole, la si invita a sperimentare un’emozione più adeguata (preoccupazione o dispiacere). L’effetto prodotto è che la persona modifica il proprio modo di pensare. 
Le strategie di intervento sulle emozioni consistono nell’interpretazione delle reazioni emotive lavorando sui diversi elementi della sequenza percezione-pensiero-emozione-comportamento. Infine le tecniche comportamentali si basano sul condizionamento operante e la desensibilizzazione in vivo. 
Secondo la REBT, la messa in discussione delle proprie convinzioni irrazionali rende difficile l’emergere dei disturbi emozionali. 
La struttura del modello ABC può essere rappresentata mediante una tabella che prevede alcune colonne: Episodio che si desidera monitorare; il Pensiero che suscita; l’Emozione che causa; la Conseguenza che ne segue; l’Effetto che produce; eventuali Note; elenco di tutte le possibili alternative funzionali al benessere della relazione. Questa procedura può essere applicata a tutti gli eventi che sono fonte di emozioni negative, generalmente prodotte dai pensieri automatici che innescano risposte istintive, al fine di individuare e attuare comportamenti più funzionali, ad esempio, al benessere di una relazione. I cambiamenti a livello comportamentale consentono di raggiungere gli obiettivi che erano ostacolati dall’eccessiva reattività emotiva. 
Un ESEMPIO può meglio chiarire il processo: il partner ritorna a casa e senza salutare se ne va nello studio. L'altro, ha del partner la seguente convinzione: è una testa di cocomero; questo PENSIERO diventa EMOZIONE: per esempio rabbia (Indebolire le convinzioni significa attenuare il disturbo emotivo e lo stress associato). Conseguenza si litiga, l'effetto è che entrambi arrabbiati si separano. Un'alternativa è di CONGELARE la propria reazione e metterla in discussione con la DISPUTA: sono io che salto a quella conclusione? Vi è una soluzione alternativa? La persona va nello studio e cerca di capire il perché. L'effetto è che in questo caso si costruisce una relazione che si basa sulla fiducia. Applicando la medesima logica, la persona che ha ad esempio, disturbi emotivi che si traducono in comportamenti disfunzionali, può gradualmente apprendere ad individuarli e a modificare le sue emozioni disfunzionali (paura, rabbia, vergogna, ansia, ecc.).

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