NARCISISMO: Il Mito di Eco e Narciso di Ovidio
di Antonio Sammartino
01/05/2020
La mitologia racconta che un giovane guardandosi nelle acque di un pozzo, s’innamorò di sé stesso e morì a causa dell’amor proprio. Il narcisismo è la malattia dell’animo, che conduce all’annegamento psicologico.
Il mito di Narciso è narrato da Ovidio nel terzo libro delle sue Metamorfosi. La leggenda di Narciso ed Eco è la storia di due opposti: Il giovane, è incapace di guardare oltre sé stesso, mentre la ninfa Eco di concentrarsi su di sé. Ovidio racconta che Cefiso, dopo aver intrappolata fra le sue onde ninfa Liriope, la violentò. Liriope rimasta incinta, diede alla luce un bellissimo bambino che chiamò Narciso.
Preoccupata per il futuro di Narciso, Liriope si recò dall’indovino Tiresia, per conoscere il futuro del figlio, il quale predisse che, il piccolo, avrebbe sicuramente raggiunto la tarda età se non avesse mai visto il suo volto. L’ambigua risposta non fu compresa dalla donna.
Narciso era di una bellezza impressionante. Tutte le fanciulle e i ragazzi si innamoravano di lui che puntualmente li rifiutava. Non si lasciava amare da nessuno. Appassionato della caccia, Narciso percorreva, instancabile, boschi e monti. In uno di questi, incontrò con la ninfa dei boschi Eco che s'innamorò perdutamente di lui. Narciso non volle corrispondere il suo amore, ritenendosi troppo bello per potersi accompagnare con una semplice ninfa.
Eco aveva la particolarità, non poteva parlare o rispondere come più preferiva, poteva solo pronunciare le ultime parole altrui. L’ aveva ridotta così Giunone, accusandola di averla distratta con le sue chiacchiere mentre il suo compagno Giove, re dell’Olimpo, s’intratteneva con alcune ninfe.
Eco soffrì terribilmente per questo amore non corrisposto e lo inseguì con ancor più desiderio. Il giovane per evitarla fuggì via, Eco lo inseguì fino a quando, sfinita e spezzata dal dolore del rifiuto, fino a quando non iniziò a perdere peso e lentamente si disperse nel vento. Di lei non rimase più nulla a parte la voce, limitandosi a ripetere l'ultima sillaba dei viandanti che passavano lungo la sua strada.
Successivamente un’altra amante rifiutata da Narciso chiese alla dea della vendetta Nemesi di vendicarsi e di far innamorare il bel giovane di se stesso. La dea acconsentì. Mentre vagava nel bosco si sporse a bere in un lago. Appena vide per la prima volta la sua immagine riflessa, si innamorò perdutamente di quell’icona, senza rendersi conto che colui che stava fissando fosse proprio lui. Narciso, diventa così vittima del proprio fascino e cerca invano di abbracciare la propria immagine riflessa. Narciso si consumò lentamente, fino a morire ucciso da questo amore irraggiungibile. Di lui resto solo il fiore omonimo