EvolutionBlog
BLOG LIBRARY: Uno straordinario viaggio nella mente e nel cervello umano

Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Memoria e gene dell’intelligenza (NR2B)
di Antonio Sammartino    16/08/2020

La nostra mente non è in grado di memorizzare tutte le informazioni che riceve, in quanto ricorda solo ciò che può essere collegato ad altre conoscenze che già si possiedono, cioè ricorda solo ciò che ha un significato, il resto semplicemente si dissolve nel nulla.

In generale possiamo suddividere l’apprendimento in due distinte fasi: acquisizione e memorizzazione. Durante la fase di acquisizione, l’informazione da apprendere può raggiungere l’individuo mediante: 

La Ricezione, intesa come sensibilità dell’individuo a saper acquisire gli stimoli esterni o sua tendenza a subire le suggestioni. In questo caso l’acquisizione è essenzialmente dominata dagli organi sensoriali (emotivi) che condizionano quindi la capacità conoscitiva dell’individuo. 
La Scoperta, intesa come capacità dell’individuo a saper ampliare le proprie conoscenze collegandole con le nuove informazioni che costantemente riceve. In questo caso l’acquisizione avviene attraverso l’esplorazione e la ricerca. 
Durante la fase di memorizzazione, l’informazione ricevuta viene incorporata dall’individuo mediante strumenti Significativi (cognitivi) oppure Meccanici (automatici). Il modo con cui avviene l’acquisizione e la memorizzazione delle nuove informazioni, determina la possibilità di creare una Memoria a Lungo Termine oppure una Memoria a Breve Termine. 
Una Memoria a Lungo Termine si crea quando l’individuo usa strumenti Significativi. In questo caso si ha: 
Un Apprendimento significativo per ricezione. L’informazione, organizzata in modo logica, si presenta all’individuo che deve apprendere, già nella sua forma definitiva, per cui è più semplice per la mente incorporarla nella sua struttura cognitiva, cioè porla in relazione con la conoscenza che l’individuo già possiede. 
Apprendimento significativo per scoperta. In questo caso, l’informazione è acquisita in modo autonomo dall’individuo, che la mette direttamente in relazione con le sue conoscenze. 
Una Memoria a Breve Termine si crea quando l’individuo usa strumenti Meccanici. L'apprendimento meccanico si ha: 
Per ricezione. In questo caso l’informazione si presenta in una forma compatta e definitiva, per cui l’individuo deve semplicemente memorizzarla. 
Per scoperta. In questo caso, l’individuo acquisisce le informazioni in totale autonomia e quindi si limita semplicemente a memorizzarla. 
Una delle caratteristiche fondamentali dell’intelligenza è quindi costituita dall’abilità ad associare fra loro gli eventi o le informazioni, in quanto questa abilità facilita l’acquisizione di una maggiore quantità di nuove informazioni. In generale, questa associazione è più efficace se la distanza fra gli eventi o fatti da memorizzare è molto breve. Un semplice esempio è l’associazione del fuoco con la sensazione di dolore. 
Il gene NR2B svolge una fondamentale funzione di controllo di questa qualità, in quanto la sua azione consiste nel produrre una proteina che diffondendosi sulla superfice dei neuroni, migliora la capacità di ancoraggio dei recettori rispetto a determinati segnali chimici. Questo recettore, denominato NMDA, funziona come una doppia serratura di una porta che ha bisogno di due chiavi o eventi per aprirsi. 
Recenti studi hanno dimostrato che il recettore NMDA è in grado di rispondere anche quando due eventi si verificano ad una certa distanza di tempo fra loro, consentendo così di creare un maggior numero di connessioni fra gli eventi e quindi di apprendere più facilmente. Sembra che dopo l’adolescenza questo recettore sia meno reattivo, rendendo così più difficile l’apprendimento. 
Probabilmente, nel caso in cui si riuscisse a controllare l’azione del gene NR2B, si potrebbe contribuire ad aumentare l’intelligenza. 
Anche se gli individui sono dotati di una straordinaria capacità di memorizzazione, il numero di informazioni che possono essere fissate nella memoria dipendono dalle possibilità individuali, in quanto è fondamentale sia la capacità di mantenerle nel tempo, sia di poterle richiamare (cioè fornirle alla mente). L’operazione di memorizzazione a lungo termine richiede tempo, impegno e dipende anche da fattori genetici. Tuttavia la memoria può essere aiutata attraverso la motivazione, un qualcosa cioè che è diversa dall’obbligare a memorizzare. 
L’apprendimento e la motivazione all’apprendimento, dipendono anche dalla dimensione relazionale-affettiva e sono direttamente proporzionali al livello di responsabilizzazione personale. Infatti quando siamo emotivamente turbati o disturbati da eventi sociali, è molto più difficile impegnarsi a livello intellettivo. Quindi, una esperienza emotiva e relazionale positiva costituisce un efficace stimolo per apprendere o progettare. Non a caso la forza dei ricordi dipende dal grado di attivazione emozionale indotto dall’apprendimento. 
Stimoli molto intensi possono lasciare segni indelebili nel tessuto cerebrale, sotto forma di duraturi cambiamenti a livello delle connessioni sinaptiche. Sembra che questi meccanismi dipendono da una particolare proteina denominata CREB-1, che viene coinvolta nell’attivazione di geni che inducono la sintesi di proteine che regolano la crescita di nuove connessioni sinaptiche. Questa crescita avviene sotto il controllo inibitorio di specifici geni soppressori, la cui funzione è di regolare il trasferimento delle informazioni dalla memoria a breve termine a quella a lungo termine. Questo stato inibitorio è mediato dalla proteina CREB-2. Sembra che l’apprendimento influenzi anche la trascrizione genica nei neuroni (cioè modella i geni del cervello), che modificano l’intensità delle connessioni sinaptiche. In altri termini, producono cambiamenti strutturali che alterano lo schema anatomico delle interconnessioni tra le diverse cellule nervose del cervello.

© 2005-2022 Evolution Books Library. Designed by Antonio Sammartino (Versione BETA)