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Library: Romanzi e Poesie

Non Rubate l'Innocenza ai Bambini
di Antonio Sammartino   

In una stanza in cui è accesa solo una candela, basta una mano davanti alla sorgente luminosa per oscurare metà locale. La stessa cosa accade al bambino: se gli arrecate il benché minimo danno quando la sua vita è ancora agli inizi, ciò potrà proiettare in lui un’ombra su tutto il resto della sua vita (Ferenczi).

Durante il periodo dell’adolescenza, il corpo e l’azione precedono il pensiero e la riflessione. Inoltre, gli adolescenti sperimentano nuove emozioni, che sono più complesse e articolate di quelle dell’infanzia. Una bambina cerca tenerezza e comprensione anche dal padre e da cui si aspetta e chiede protezione, sicurezza e certezze.

Gli abusi/maltrattamenti cambiano la vittima per sempre e condizionano fortemente la sua fiducia verso gli adulti. Sono atti commessi soprattutto nei confronti di persone fragili, che vivono in una situazione di dipendenza: “Le bambine, i bambini, le donne”. Molti credono che i bambini dimentichino, mentre in realtà gli abusi subiti semplicemente non emergono a livello della coscienza. Attraverso il corpo, la vittima esprime il suo disagio nascosto. Il suo corpo ricorda le ferite psichiche subite, che non possono essere verbalizzate. Anche se sono invisibili a molti, li racconta attraverso le posture, gli atteggiamenti e i comportamenti.
Una bambina piccola che subisce un abuso sessuale non è in grado di differenziare i significati delle diverse emozioni e di attribuire la responsabilità di ciò che prova agli altri, poiché vive una condizione di vulnerabilità e confusione, che la induce ad auto-attribuirsi colpa e vergogna. Sviluppa la preoccupazione per il giudizio degli altri e quindi il desiderio di rendersi invisibile.
La vittima, crede che gli aspetti negativi della sua personalità siano parte della sua natura, mentre nella realtà sono una conseguenza di ciò che ha subito. La paura, la vergogna e il senso di colpa per non aver impedito l’abuso, sono i sentimenti che alimentano il suo silenzio. Spesso la vittima si ritira in sé stessa, parla poco, tende a isolarsi dagli altri, mentre assume inconsapevolmente un atteggiamento diverso con persone empatiche, riservate, che non violano la sua riservatezza con domande o comportamenti, non esprimono giudizi, che sono in grado di comprendere e di ispirare concreta fiducia. Con queste persone riesce a ridurre le distanze relazionali, parla molto, anche se non rinuncia alla sua riservatezza e difficilmente rivela l’abuso subito, per vergogna e paura delle conseguenze.
È difficile per una bambina abusata e maltrattata riuscire a liberarsi dalle conseguenze degli eventi, specialmente da adulta, dopo che si sono impressi nella sua mente. È il rimuginare dei pensieri consapevoli che risvegliano ricordi lontani. Spesso i pensieri non emergono alla coscienza, ma creano turbamenti che costituiscono la fonte di disagi e dolori, di cui la vittima non riesce a individuare la causa e che quindi attribuisce ad aspetti disfunzionali della sua personalità. È un tormento per chi ci deve convivere, troppo duro da sopportare e gestire.
L’abuso sessuale precoce costituisce una minaccia per i processi di formazione dell’integrazione tra emozioni e cognizione. È un atto di violenza e di prevaricazione psicologica, che altera l’equilibrio psicoaffettivo e determina un disordine nel processo di attaccamento, con importanti riflessi negativi sull’immagine di sé della bambina, che si rafforza per effetto di un errato “intenso” sentimento di colpevolezza e responsabilità.
La vittima potrebbe sviluppare disturbi della sessualità e problematiche nelle relazioni d’intimità, con un’alterazione dell’equilibrio psicoaffettivo, che potrebbe assumere forme diverse che dipendono dalla struttura mentale della vittima. Il suo comportamento potrebbe gridare sofferenza e disperazione, mentre l’insicurezza potrebbe indurla a ritenere di non essere in grado di controllare il suo destino e di attuare comportamenti adeguati nelle situazioni di minaccia.
Se durante lo sviluppo non accadono eventi riparatori, con figure di attaccamento, anche extra-familiari, in grado di correggere almeno in parte, i tratti della personalità alterati dall’abuso, difficilmente la bambina sarà in grado di costruire in età adulta, relazioni sentimentali soddisfacenti. Inoltre, se s’intensifica il suo dolore emotivo, potrebbe emergere il bisogno di soffocare la sofferenza interiore indotta dai sentimenti di umiliazione e dal vuoto affettivo interiore.
L’aspetto più triste è che gli effetti dell’abuso possono essere trasmessi, attraverso un meccanismo epigenetico, anche alla generazione successiva.
Quando emergono casi di abusi/maltrattamenti, la società s’indigna per un attimo, ma poi evita le storie, induce reazioni di rifiuto ed è incapace di proteggere i bambini e di far capire all’autore dell’abuso, i danni che hanno creato i suoi comportamenti e le conseguenze che si sono determinate. La società a sua volta è incapace di sollecitare il cambiamento nell’abusante.

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