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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Declino dell’Amore Emotivo
di Antonio Sammartino    06/03/2000

Paradossalmente, l’errore che generalmente si commette, è di scegliere il proprio partner perché si è innamorati. Il matrimonio è un progetto di una esistenza che dovrebbe basarsi sulla condivisione di valori, piuttosto che di passioni che sono inevitabilmente destinate ad attenuarsi nel tempo. Ciò non significa rinuncia ai sentimenti, che devono necessariamente essere un collante emotivo. 

L’individuo ha un indispensabile e forte bisogno di vivere quelle sensazioni, che solo le emozioni, i sentimenti, l’affetto e la sessualità, sono in grado di produrre, ingredienti che la ragione non potrà mai fornire. Tuttavia, l’idea dell’innamoramento guidato dalle forti e incontenibili pulsioni sembra ormai socialmente in declino. 
Ciò significa che occorre riflettere sulla validità dei modelli attuali, che sono anche influenzati da un nuovo senso della solitudine, da una crescente incapacità dell’individuo a costruire rapporti e da una forma impersonale di comunicare, basata prevalentemente su un contatto mediato e non diretto. E' aumentato il rischio dell’isolamento che nel tempo diventa intollerabile, tale da spingere l’individuo verso un obiettivo che è di ricerca per colmare un vuoto interiore, piuttosto che di condivisione e di affetto. Occorre apprendere a vivere le emozioni in modo diverso, cioè a saperle dosare con una ragionevole dose di razionalità e riflessione, diversamente è alto il rischio che i sentimenti possano travolgere l’individuo, rendendolo schiavo di passioni distruttive. 
Lo studio del cervello e l’individuazione delle diverse aree che vengono coinvolte durante le fasi dell’innamoramento e del periodo successivo, consentono di dare una interpretazione diversa di quelli che sono i comportamenti adottati, durante l’evolversi di una relazione sentimentale. Innanzitutto è importante distinguere fra il termine Sessualità, che occorre riferire agli aspetti psicologici, sociali e culturali del comportamento e il termine di Attività Sessuale, riferito prevalentemente alle tecniche, alle pratiche sessuali e al piacere che ne deriva dall’esercitare tale pratica.
Recenti studi hanno rilevato quanto sia fondamentale la sessualità, per la costruzione dell’identità personale e dello sviluppo in senso sociale ed evolutivo dell’individuo, in quanto la sessualità nell’individuo, non è l’espressione di comportamenti istintivi, ma contribuisce a determinare la personalità, per cui condiziona i comportamenti razionali, influenza le relazioni sociali, culturali ed educative. Attraverso la sessualità, l’individuo esprime le sue emozioni, condiziona in modo determinante la sua capacità a costruire una solida ed efficace relazione affettiva, sentimentale. 
Sorge spontanea una domanda: perché l’attività sessuale si esprime attraverso forme che variano fra una dimensione erotica sentimentale e la perversione? La risposta a questo interrogativo è che il Piacere Sessuale è una dimensione personale di ogni singolo individuo, in quanto è determinato dall’esperienze vissute e dai condizionamenti sociali ed educativi a cui è stato sottoposto. 
Tuttavia, il Piacere Sessuale, è anche un’esperienza fisiologica, per cui è importante, per comprenderne la vera essenza, considerare le attività neuro-psicofisiologiche che generano quel piacere, percepito come sessuale, la cui qualità non dipende da recettori periferici specifici, simili a quelli delle altre sensazioni, ma da come vengono elaborate dal sistema nervoso centrale a livello corticale, nella globalità dell’esperienza interiore e sensoriale dell’individuo. 
Quanto detto consente di comprendere il perché della variabilità individuale della sessualità, in quanto è esperienza prevalentemente psichica. Infatti, anche se la genetica determina la struttura fisica, le funzionalità dipendono dall’esperienze che modellano l’individuo, in cui la sessualità rappresenta una particolare dimensione della mente, che è individuale. Ciò spiega anche il differente immaginario erotico degli individui e le memorie ad esso associate che inevitabilmente condizionano l’innamoramento, l’attrazione sessuale, l’eccitazione e quindi la qualità del piacere che ne deriva. La sessualità umana coinvolge anche diverse zone neuronali che elaborano le emozioni, per questo motivo si hanno manifestazioni somatiche che si evidenziano soprattutto a livello genitali. Generalmente l’individuo costruisce le sue relazioni in base al sesso, ed è accolto nella società in base alla sua appartenenza biologica in una dei due sessi e durante la crescita costruisce la sua identità sessuale sulla base dei rapporti con l’ambiente culturale in cui è inserito ed è fortemente condizionato da fattori genetici ed educativi, tuttavia i suoi comportamenti, la sua identità sessuale è fortemente condizionata dalla sua identità di genere, che determina il modo in cui esprime la propria sessualità, che influenza il suo modo di essere. 
Le differenze fisiche tra maschi e femmine, sono biologicamente determinate, mentre la mascolinità e la femminilità, anche se costruite a livello biologico, sono fortemente influenzate dal contesto sociale. 
Con il termine sesso, invece ci si riferisce a caratteristiche biologiche che riguardano i cromosomi, le gonadi, gli ormoni, mentre con il termine genere ci si riferisce alle caratteristiche come la femminilità, la mascolinità, che riflettono i processi di socializzazione e di sviluppo psicologico. All’inizio tutti i bambini si identificano con la madre, ma mentre i maschi durante lo sviluppo si differenziano da essa, in quanto spinti da influenze biologiche a formare una identità maschile caratterizzata da una maggiore autonomia e individualità, le femmine, nella formazione del proprio Sé, restano più strettamente connesse a quelle della madre, per cui ne assumono maggiormente le inclinazioni. 
Questi primi orientamenti di genere sono poi, più o meno rafforzati socialmente e consolidati dalla capacità dei genitori a saper sollecitare un’autonomia emotiva, nello sviluppo della dimensione psichica dei loro figli. Ciò significa che dall’analisi del temperamento e del carattere della madre, dal modello familiare che esprime, è possibile acquisire utili elementi per predire come la figlia svilupperà il suo percorso futuro e quindi individuare quegli elementi che possono fornire una indicazione sul ruolo che assumerà e sulla sua capacità ad esprimere il sentimento di amore. 
Un antico detto popolare dice: guarda la madre e scoprirai la figlia. 
La passione, l’innamoramento possono durare una vita solo se l’individuo è in grado di trasformali in affetto e condivisione emotiva, solo se si è in grado di esprimere una intimità priva di giudizi e pregiudizi, se si è in grado di moderare le inevitabili frustrazioni che il vivere comune produce. Quando si è innamorati la razionalità si spegna e impedisce all’innamorato di individuare quegli aspetti della personalità che nel tempo inevitabilmente travolgeranno il vivere quotidiano della coppia. 
Nell’individuo, specie nel periodo adolescenziale e giovanile, spesso prevale la ricerca di sensazioni forti, in quanto quelle strettamente connesse con le esperienze quotidiane, risultano noiose e non in grado di suscitare livelli sufficienti di gratificazione, attenzione ed interessi. La noia e quel senso di vuoto prevale, perché l’individuo non è più in grado di provare interesse e piacere, nelle sue quotidiane attività. Questo disagio psichico, può spingerlo verso la ricerca di nuovi e più intensi stimoli, spesso trasgressivi, ma comunque a forte impatto emozionale. Questa tendenza alla ricerca di sensazioni forti, sembra essere legata all’attività di enzimi neuro-regolatori del sistema limbico (Monoamine) e a quelli di alcuni neurotrasmettitori (quali ad esempio la Dopamina e la Norepinefrina), che vengono sollecitati da un bisogno strettamente correlato alla personalità dell’individuo, che risulta essersi connessa a particolari esperienze comportamentali. 
Alcune dimensioni relative al temperamento, cioè ricerca della novità, evitamento del pericolo in quanto fonte di ansia, dipendenza dal premio e persistenza, rispecchiano principalmente influenze genetiche, la cui regolazione coinvolge i seguenti sistemi neuronali: 
Attivazione comportamentale, sollecitato dalla Dopamina 
 Inibizione comportamentale, sollecitato dalla Serotonina 
Mantenimento comportamentale, sollecitato dalla Noradrenalina 
Le dimensioni relative al carattere, sono: 
Autodirezione, cioè capacità di guidare sé stesso 
Cooperatività, cioè capacità ad essere di supporto per gli altri 
Autotrascendenza, cioè capacità di liberare sé stessi, dai limiti della propria personalità 
Questi sistemi neuronali sono strettamente legati al concetto del Sé, che risente del livello di accudimento ricevuto dai propri genitori, durante il periodo critico di sviluppo della personalità (specialmente da 0 a 6 anni) e successivamente dalle esperienze sociali vissute dall’individuo. 
Questi componenti determinano la qualità d’amore che un individuo sarà in grado di esprimere, che è indipendente, anche se condizionata, dal partner scelto.

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