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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Sesso e Sentimenti
di Antonio Sammartino    24/02/2000

Il sentimento è la fonte che alimentare il desiderio sessuale

La percezione della solitudine può essere causa d’ansia, perché accentua quel senso del sentirsi indifesi ed incapaci di riuscire a penetrare in un contesto sociale. Per evadere da questa prigione, l’individuo usa la creatività o il lavoro, oppure la sessualità o la parola Amare. Diversi individui, sono incapaci di sfuggire a quel senso di solitudine che li avvolge, per cui cercano di esorcizzare l’ansia e l’isolamento affettivo, mediante l’illusoria soluzione sessuale, basata sull’azione puramente meccanica della penetrazione, privata della fondamentale e indispensabile componente affettiva sentimentale. Questo modo di praticare il sesso può donare all’individuo, un temporaneo senso di soddisfazione fisica, senza tuttavia riuscire a risolvere nessuno dei problemi di insoddisfazione psicologica. 

Un rapporto sessuale privo di sentimento, nasce per soddisfare un puro bisogno fisico. Rappresenta una forma di perversione, in quanto implica un atto di violenza egoistica, anche se vi è accondiscendenza dell’altro, che in un certo senso è costretto, per motivi diversi, volontariamente a subire l’aggressione. Questo tipo di rapporto non potrà mai creare quel legame che può consentire di superare il baratro che divide ed impedisce al sentimento, di donare il più alto dei piaceri, in quanto la fusione dei corpi è fittizia ed orgiastica e quindi non potrà mai condurre al vero orgasmo. 
Diverse donne usano, come meccanismo di compensazione della loro percezione dell’abbandono, l’arma della seduzione, per attirare l’attenzione. L’essere seduttrice, quando non è usato per conquistare sulla base di un sentimento, ma per un bisogno, può solo produrre avventure di breve durata, che rafforzano il timore dell’abbandono e contribuiscono a creare nella donna quel senso della diffidenza, che può compromettere la loro capacità ad amare e a costruire relazioni erotiche, alimentati dal potere afrodisiaco del sentimento. La sessualità si trasforma quindi in una sorta di illusorio dominio, che è nemico del desiderio, mentre il vero potere sessuale non è solo condivisione del desiderio di fusione dei corpi, ma è anche una relazione sentimentale che concretizza un incontro di emozioni, fantasie, sentimenti, storie personali, desideri e pudori, che implicano il riconoscimento dell’altro, perché senza una relazione sentimentale non può esistere la vera sessualità. Una relazione sentimentale dovrebbe essere quindi, la conquista quotidiana del piacere a stare insieme in assoluta libertà e non la premessa di un obbligo che nasce dal bisogno di fare sesso o creare un legame quasi indissolubile nel tempo. 
La sessualità è condizionata da educazione, ideologie, religione, moralità, abitudini, norme sociali, ecc. Una diffusa imposizione sessuofobica religiosa, ritiene che il desiderio sessuale sia un bisogno che nasce per soddisfare un istintivo e animalesco comportamento, che per motivi morali e sociali occorre reprimere, anche quando fra le persone esiste una condivisa e consapevole volontà. Una criminale imposizione dottrinale, che viene giustificata in nome di una teologica stupida e perversa morale. 
Un’educazione sessuale severa e repressiva ricevuta nell’infanzia, limita e compromette i bisogni, generare sensi di colpa, paure e timori infondati, che si accentuano con cattive ed errate informazioni sulla sessualità. Questa errata educazione può creare, in diversi individui, una forte dipendenza da sesso, quasi un’ossessione che oscilla fra il desiderio e la depressione, che impedisce all’individuo di poter placare il suo impulso erotico. 
L’incomprensione e l’incompatibilità dell’idea della sessualità fra l’uomo e la donna, nasce da una errato principio educativo, che diffonde l’idea che l’uomo necessita di un soddisfacimento prevalentemente fisico (voglia di sesso), mentre la donna di uno prevalentemente emotivo (desiderio di amore). Per superare questa incomprensione occorre modificare l’origine del desiderio, che non deve nascere da un bisogno visivo di tipo voyeuristico, ma svilupparsi attraverso i sentimenti e il sentire dell’altro. La sessualità sublimata dal sentimento consente di armonizzare le emozioni con il corpo, al fine di poter realizzare quella divina fusione, che consente di annullare le differenze. Rifiutare il sesso vuol dire compromettere quel dolce sentimento che chiamiamo amore, vuol dire aver fatto proprio quell’inutile senso di colpa indotto da quella vile e meschina morale sessuofobica che è la principale causa delle più odiose forme di perversioni. 
Una sessualità che si alimenta di sentimento, è un rapporto anche se occasionale, che richiede un senso di fiducia e di confort psicologico che può essere raggiunto solo attraverso il semplice atto del Toccarsi, prima che si trasformi in dolci carezze. Il tatto può favorire, sia il fiorire di sentimenti e sensazioni, sia la capacità a saperli comunicare, per consentire di eliminare il naturale senso del pudore e il disagio legato alla nudità. Mediante le carezze si riesce ad agire sui meccanismi del cervello, al fine di migliorare l’armonia con sé stessi e quindi con il partner, in modo da creare quella dolce alchimia fra piacere fisico e gioia emotiva, che favorisce la complicità di coppia, stimola le sensazioni di benessere, facilita la complicità ed alimenta il livello di spontaneità. 
Amare una persona non vuol dire imprigionarla con una sorte di contratto, ma dialogare per cercare di comprendere, senza imporre le proprie convinzioni e regole morali. Amare una persona è diverso dal desiderio di possederla per poter attenuare l’ansia creata dalle proprie debolezze. Amare vuol dire riuscire a liberarsi dai pregiudizi e dalle imposizioni di ordine morale non condivise, specie quando riguardano la sfera individuale. La morale spesso alimenta l’odio, mentre la rabbia impedisce la ricerca della verità, mediante una onesta e razionale forma di dialogo. Amare è una facoltà che non si dimostra con un valore di intensità esclusivo, dichiarato mediante affermazioni: sei mia, amo solo Te, in quanto si può amare solo se vi è assenza di esclusività e di possesso, che trasforma inevitabilmente una persona in un oggetto di esclusiva proprietà. 
In altri termini occorre evitare di considerare l’altro come oggetto di piacere, da cui trarre godimento, evitare di sentirsi prigionieri di un legame, in quanto i sentimenti non devono soffocare la pulsione sessuale, ma la devono condividere. È solo nella libera scelta di desiderare di stare insieme che l’amore può trasformarsi in essenza miracolosa ed esprimere il più alto senso dell’intimità. 
Provo un senso di disgusto quando l’autorità politica e religiosa vuole imporre alle persone, con leggi e dogmi, l’obbligo a stare insieme anche se ormai si odiano, perché in questo modo si distruggono i valori su cui si regge il vivere civile e si mortifica il sentimento dell’Amore. Queste persone, se sono in buona fede, confondono l’Amore con il desiderio di possedere, il bisogno di stare insieme, la necessità della dipendenza. 
Predicare l’indissolubilità dell’unione, serve a rafforzare il convincimento della fede e a consolidare la dipendenza dell’individuo dal bisogno.

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