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Ciclo Mestruale
di Antonio Sammartino    06/02/2000

Con la pubertà inizia nella donna un periodo di cambiamenti che coinvolgono sia la sfera fisica, sia quella psichica ed emozionale. È un percorso sorprendente, imprevedibile, coinvolgente e problematico.

Il primo ciclo mestruale, generalmente compare intorno ai 13 anni. Segnala l’inizio della pubertà e l’avvenuta maturazione sessuale della donna, mentre la sua scomparsa verso i 47 anni (tra i 40 e i 60 anni), indica la fine dell’attività ovarica e l’inizio della menopausa. Ciò accade perché i follicoli responsabili dell’ovulazione, si sono esauriti ed è cessata la produzione degli estrogeni. 

Sembra che si possa determinare in modo più accurato (rispetto alla semplice data di nascita), l’arrivo della menopausa nella donna, mediante la misura del livello nel sangue dell’ormone antimulleriano (Amh), perché riflette il numero di follicoli presenti nelle ovaie. 
Il ciclo mestruale della donna è essenzialmente controllato dall’Ipotalamo, Ipofisi e Ovaie, mentre i principali protagonisti sono gli ormoni, cioè sostanze chimiche che vengono rilasciate nel sangue, per stimolare o inibire l’attività degli organi bersaglio, al fine di regolare i processi che guidano lo sviluppo e il funzionamento dell’apparato riproduttivo e dei caratteri sessuali secondari. 
L’ipotalamo controlla l’attività dell’ipofisi mediante il rilascio delle gonadotropine (GnRH). Il fine è di segnalare all’ipofisi che deve produrre l’ormone Follicolo Stimolante (FSH) e l’ormone Luteinizzante (LH) per stimolare l’ovaio, ghiandola a secrezione interna, affinché possa indurre la maturazione di un ovulo e quindi la sua espulsione durante la fase dell’ovulazione. 
A seguito di questa stimolazione, l'ovaio inizia produrre anche due ormoni, l'estrogeno (l’Estradiolo, ormone femminilizzante) e il progesterone, in grado di provocare cambiamenti nel sistema riproduttivo e di regolare il ciclo mestruale. L’estradiolo predomina nella prima parte del ciclo mestruale (cioè nei primi 14 giorni), mentre il progesterone è prevalente nella seconda parte del ciclo, al fine di svolgere l’importante funzione di protezione dell’endometrio, tessuto che riveste l’utero, dagli effetti degli estrogeni e di salvaguardare, nelle prime fasi della gravidanza, l’impianto embrionale. 
Il ciclo Mestruale nella donna (o Ciclo Ovarico) è quindi un processo controllato dall’attività ciclica dell’Ovaio e regolato dalla produzione degli ormoni sessuali estrogeni e progesterone. Il ciclo si ripete sempre nel medesimo modo, al fine di strutturare l’apparato di riproduzione, per una eventuale gravidanza. 
Durante il ciclo si verificano diversi cambiamenti fisiologici che coinvolgono l’apparato di riproduzione. Nelle donne che hanno un ciclo regolare, la durata media è di 28 giorni, ma viene considerato normale anche se varia da 24 a 34 giorni. La fase soggetta a variazione è quella preovulatoria, mentre dall’ovulazione alla mestruazione trascorrono sempre 14 giorni, in quanto gli eventi ormonali si controllano reciprocamente. 
Il giorno 1 coincide sempre con il primo giorno della mestruazione, mentre il giorno 14 è sempre quello relativo all’ovulazione, in quanto non si considerano nel conteggio gli eventuali giorni di ritardo che possono verificarsi durante questo primo periodo del ciclo. Durante la giornata dell’ovulazione, la secrezione vaginale diventa più fluida (simile all’albume dell’uovo), la donna avverte un forte dolore in corrispondenza dell’ovaio, il desiderio erotico improvvisamente aumenta. 
Il giorno che precede l’ovulazione, è segnalato mediante un picco di estrogeni, che induce un aumento dei Sali nella saliva, rendendo così possibile individuare facilmente il giorno dell’ovulazione mediante l’Eva-Test, che consiste nel misurare il livello dei Sali nella saliva. È possibile individuare anche il giorno che segue l’ovulazione mediante la misura della Temperatura Basale, da effettuare preferibilmente la mattina al risveglio, mediante uno speciale termometro da inserire nella vagina (la temperatura si innalza di circa mezzo grado). Considerando un normale ciclo di 28 giorni, la curva della temperatura basale presenta 3 fasi. Una prima fase di bassa temperatura (inferiore a 37°), che comprende il periodo mestruale e quello che segue (dura circa 13 giorni). 
Verso il 14° giorno si verifica una brusca diminuzione della temperatura, seguita nel giorno successivo, da un brusco rialzo termico, che si completa nell'arco di 48 ore. La temperatura rimane poi elevata per la rimanente parte del ciclo. 
Il picco di abbassamento segnala alla donna che l'ovulazione sta per avvenire. La temperatura si innalza quando il Corpo Luteo inizia a produrre progesterone. 
Per comprendere come funziona la propria curva della temperatura basale è necessario annotare più cicli. I giorni utili per il concepimento sono i due giorni che seguono il picco di discesa della temperatura. 
Verso il 28° giorno, se non è avvenuta la fecondazione, il corpo luteo che ha prodotto progesterone per 14 giorni si atrofizza ed inizia a regredire. Il progesterone diminuisce, la mucosa entra in una fase involutiva, termina la stimolazione sull’utero e l’endometrio inizia a sfaldarsi, dando origine al flusso mestruale. 
Se invece è avvenuta la fecondazione, verso il 20 giorno del ciclo, il Corion (membrana più esterna dell'uovo fecondato) inizia ad inviare al corpo luteo, segnali simili a quelli dell’ormone LH, sostituendosi di fatto alla segnalazione luteinizzante dell’ipofisi, ormai inibita dall’alto livello del progesterone. Il fine è di impedire la regressione del corpo luteo e di preservare la mucosa uterina. 
La produzione di progesterone, da parte del corpo luteo, aumenta nel corso della gravidanza. Infatti, verso il 4° mese la placenta diviene la principale fonte di produzione di progesterone. L’alto livello di progesterone è necessario per sostenere la mucosa uterina e inibire la maturazione di nuovi follicoli. L’Endometrio, subisce modificazioni prima per effetto degli estrogeni dovuti alla produzione ovarica e successivamente, dopo l’ovulazione, dal progesterone, che trasforma il tessuto in modo da poter accogliere un eventuale ovulo fecondato. Schematizzando quindi, gli estrogeni favoriscono la proliferazione della mucosa uterina, mentre il progesterone preserva la sua funzionalità. 
Durante il periodo della gravidanza gli ormoni nella donna sono al servizio del desiderio e dell’amore, la libido subisce alti e bassi, il corpo e il desiderio si modificano. La trasformazione del corpo induce grandi cambiamenti sia psicologici che fisici. Può accadere per esempio che alcune donne si sentano estremamente femminili, altre prive di voglia di fare l’amore, per i dubbi, la fatica, la paura del parto o di far male al bambino, perché ignorano che il feto è perfettamente protetto.
In quest’ultimo caso è importante non rinchiudersi in sé stessi e parlarne con il partner, al fine di trovare insieme soluzioni razionali, per evitare di allontanarsi, perché la gravidanza è solo una tappa nel progetto di una coppia. Tuttavia se perdura l’assenza di desiderio è importante che la donna cerchi di assumere un atteggiamento tenero e sensuale con il proprio partner, al fine di evitare di trasformare un evento lieto, in un’occasione per far emergere l’angoscia. 
Durante la gravidanza, le forme del corpo rendono la donna estremamente sensuale, la vagina diventa più elastica e lubrificata, la circolazione del sangue rende il seno più sensibile, per cui la gravidanza può anche trasformarsi in una occasione per la coppia di inventare un diverso modo di vivere la sessualità, consolidando il progetto di vita insieme, rendendolo più solido con la nascita del figlio.

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