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Library: Psicologia - Meccanismi Mentali

Pudore, Intimità e Vergogna
di Antonio Sammartino    05/03/2021

Il Pudore non è la negazione del desiderio, ma è la garanzia che l’amore si è trasformato in ammirazione per la persona amata, nella sua completezza ed è diverso dall’attrazione fisica. Avere pudore significa riconoscere il valore di una persona che non desidera essere considerata un oggetto; quindi il pudore, non deve essere confuso con la vergogna, in quanto segnala al partner di non guardare solo al corpo, ma di considerare l’intera persona. 

La Vergogna è sentirsi scoperti in quella intimità che, per timori diversi, si vuole nascondere, mentre l’intimità è reciproca rivelazione, fiducia, accettazione; è un modo per comunicare la propria Dote Emozionale. 
L’Affetto è un sentimento di delicatezza che lega due persone fra loro, mentre il Voler Bene è un sentimento che si rivolge all’altro. 
L’Amarezza, indica uno stato d’animo di nostalgia, malinconia, che è diverso dal dolore e dalla disperazione.
La Fiducia nell’altro è un aspetto fondamentale della qualità della vita e dell’amore che proviamo innanzitutto per noi stessi, è la misura della gioia che riusciamo a trasmettere e della profondità del senso dell’intimità che possiamo raggiungere nelle relazioni che riteniamo importanti. 
La sfiducia, abile nel nascondersi dietro i pensieri, inibisce l’osservazione, si inventa sofisticati modi per impedire il diffondersi della consapevolezza, necessaria per consentirci di dubitare della validità di quei pensieri che alimentano i disagi. La sfiducia è un dono malefico che ci è stato regalato durante l’esistenza intrauterina e l’infanzia e rafforzata dalle esperienze significative del nostro passato, che hanno scritto in modo quasi indelebile, nella memoria emotiva, come saremo stati in grado di rispondere alle sollecitazioni dei pensieri o dei bisogni che nascono dal nostro mondo interno. Possiamo provare, attraverso l’analisi, ad esplorare le ferite della nostra infanzia, ma anche se riusciamo a scoprire le cause, non riusciremo mai a raggiungere un adeguato livello di fiducia, perché mancherà sempre la chiave giusta, per modificare quelle esperienze dolorose, chiave necessaria per aprire la nostra mente. La chiave giusta è nell’uso del pensiero, che determina le idee, che a loro volta producono quell’energie mentali che chiamiamo emozioni. Infatti le emozioni, anche se sono involontarie e gestite in modo inconsapevole dalla nostra identità, possiamo se lo desideriamo, evitare che ci dominano, perché le emozioni si determinano attraverso le idee elaborate dal pensiero, ma il pensiero può anche essere prodotto dalle parole, che sono i suoni che possono attivare, in modo simile al periodo di vita intrauterina, la produzione delle nostre emozioni. 
L’Intimità non è prendersi cura del partner, non è vicinanza, ma rappresenta un modo per comunicare informazioni intime e personali, un processo che si sviluppa attraverso il desiderio di aprirsi al proprio partner, mediante la rivelazione.
L’intimità dipende dalla corretta percezione di sé stessi, in quanto il timore di fidarsi, di essere abbandonati, di perdere la propria individualità, di essere vulnerabili nella propria fragilità, sono i principali motivi per cui alcune persone evitano le relazioni intime.
Una fondamentale condizione per favorire l’intimità è di percepirsi forniti di una solida identità personale, in modo da poter entrare in relazione senza perdere la propria individualità o dissolversi nell’altro, in quanto individualità e capacità di amare sono indissolubilmente legate nel rispetto dell’unicità dell’altro, in rapporto basato sulla capacità di essere presenti nell’altro, non di essere assorbiti. 
L’intimità non può essere considerata solo un fattore psichico, un qualcosa di scontato che nasce dal volersi bene, ma è un aspetto fondamentale della relazione di coppia, in grado di tradursi in comportamenti concreti che richiedono impegno reciproco, riflessione e capacità di saper comunicare i valori personali, dove il parlare è confidenza e la capacità ad ascoltare è disponibilità verso l’altro e quindi un legame di affetto, di fiducia, di attenzioni reciproche, di scambio non difensivo davanti agli eventi emotivamente significativi. Affinché ciò possa accadere è importante che all’interno della relazione di coppia, non vi sia costrizione e controllo, ma un clima di fiducia e serena libertà, nella consapevolezza che nello spazio di condivisione della relazione, ognuno può conservare una propria individualità che può fondersi, ma mai confondersi nell’altro. Ciò significa acquisire la capacità a saper rispettare i sentimenti dell’altro, i gusti, le preferenze, le sensibilità, i bisogni e le aspettative, la storia del vissuto individuale, ecc., in quanto nucleo centrale della personalità. Intimità è prendersi cura dell’altro e della relazione, scoprire anche attraverso la sessualità la possibilità di emozionarsi insieme, cercando di evitare la ricerca del piacere come prerogativa individuale.
Una coppia che non possiede il senso dell’intimità ha difficolta a vivere la relazione, per cui spesso i tentativi di avvicinamento emotivo, per futili motivi, si trasformano incomprensibilmente in litigi. Il timore dell’intimità, impedisce ad entrambi di esprimere richieste, inibisce le fantasie erotiche, per cui diventano incapaci di costruire nuovi scenari, mediante i quali esprimere i loro desideri.
Amarsi significa saper trasformare l’attenuarsi inevitabile del fuoco della passione, in condivisione e capacità ad entrare in intimità con l’altro, rispettando sé stessi e l’unicità del partner. Quindi, non significa percepire e sentire allo stesso modo, ma sviluppare la capacità a liberare la propria individualità, al fine di poter arricchire la relazione con due diverse sensibilità, in modo da poter accettare e tollerare i reciproci limiti personali di fragilità e vulnerabilità, consentendo all’altro di vederci per quello che siamo. Ciò consente di evitare di doverci impegnare ad apparire perfetti e adeguati alle circostanze, in modo da poter meglio sopportare il sentirsi vulnerabili ed esposti al rischio del rifiuto. Ciò consente inoltre, di favorire il senso della solidarietà e l’accettazione di quel necessario aiuto in grado di favorire il superamento dei limiti personali e la valorizzazione delle potenzialità individuali, in grado di alimentare e favorire gli atteggiamenti positivi, evitare la competizione basata sull’egoismo ed acquisire la capacità a saper tollerare e perdonare gli errori.

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