In Italia, un bambino su tre viene condannato ad essere orfano di GENITORE VIVO.

Nel febbraio del 2001, un gruppo di guru nello sviluppo software si incontrò, più o meno casualmente, per studiare nuove metodologie. A seguito di questo incontro fu redatto un manifesto per uno sviluppo agile del software
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Le Metodologie Agili prediligono la comunicazione real-time rispetto alla documentazione scritta. Non sono predittive, in quanto non cercano di prevedere come si evolverà il software, ma sono adattive in quanto cercano di capire quale sono le tecniche migliori per adattarsi all’evoluzione dei requisiti, al fine di ottenere la totale soddisfazione del cliente.
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Il termine Scrum (mischia) deriva dal rugby. Si basa sulla necessità di avere un team coeso, in cui tutti spingono nella medesima direzione, mediante un lavoro di gruppo, al fine di raggiungere la meta. Scrum comprende un insieme di semplici e agili regole al fine di aumentare la produttività nel Project Managment e di fornire, in tempo reale, informazioni affidabili sullo stato di sviluppo di un prodotto.
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La quantità di lavoro preliminare che occorre svolgere per iniziare ad operare con Scrum, dipende ovviamente dalla dimensione del progetto e dal tipo di organizzazione aziendale. Tuttavia, dopo aver identificate le figure necessarie per realizzare il progetto è opportuno organizzare una riunione preliminare in cui vengono definiti i temi, lo scopo del progetto, il backlog di alto livello e i tempi grossolani richiesti dalla metodologia. La prima fase di Scrum è denominata Sprint 0, il cui fine è di porre il Team nella condizione di iniziare le iterazioni necessarie per giungere, alla realizzazione del prodotto, nel minor tempo possibile.
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Scrum è una metodologia agile iterativa e dinamica che consente di pianificare le diverse fasi del progetto, attraverso il planning e la stima del tempo necessario per produrre, ad ogni fine sprint, versioni parziali, ma funzionanti. La durata viene stabilita all’inizio del progetto e non può essere più cambiata, in quanto eventuali variazioni potrebbero rendere difficile calcolare la capacità del team di soddisfare agli impegni.
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Gli Artifacts in Scrum sono: il Product Backlog, lo Sprint Backlog, i Burndown Charts e gli Impediment Backlog
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Lo Sprint Planning, ha l’obiettivo di identificare i possibili Backlog da completare e di definire sia le funzionalità, sia le mansioni. Durante questo meeting lo Scrum Master, il Product Owner e il Team si riuniscono per determinare su quali funzionalità del prodotto il team dovrà lavorare. Il Product Owner identifica le funzionalità, mentre
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