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BLOG LIBRARY: Uno straordinario viaggio nella mente e nel cervello umano

Attaccamento e Mentalizzazione

Una mente può formarsi solo nella relazione con un’altra mente.

La principale funzione dei genitori è di fornire ai figli una BASE SICURA in grado di indurre sicurezza e coraggio, affinché possano esplorare il mondo esterno, cioè fare esperienze, nella certezza di ritrovare nei momenti di difficoltà, persone affidabili, disponibili ad ascoltarli, rassicurarli e confortarli. Una Base Sicura in grado di offrire protezione, affetto, conforto, empatia, disponibilità emotiva e sostegno, che li aiuti ad apprendere a regolare le emozioni, su cui costruire i loro legami affettivi. Il ripetersi di queste esperienze positive imprimerà nella loro memoria implicita emozionale, percettiva, comportamentale e somatosensoriale, un senso di tranquillità e la certezza che queste continueranno anche nel futuro. L’attaccamento sicuro del bambino con le sue principali figure di accudimento, lo stimolerà a cercare un costante contatto con il suo mondo interiore, impedendo alla sua mente di produrre memorie disturbanti, mentre un attaccamento insicuro o ambiguo altera e complica il suo rapporto con le emozioni. Strettamente connesso con l’attaccamento, vi è la funzione di Mentalizzazione (cognizione sociale) o riflessiva e immaginativa subconscia, che consiste essenzialmente nell’aiutare i bambini a trovare una via di comunicazione tra emozioni, pensieri e comportamenti, in modo da favorire lo sviluppo della loro capacità a interpretare in modo corretto la realtà, a riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri, rispondendovi in modo adeguato. Mentalizzare significa elaborare il contenuto mentale che riguarda se stessi, gli altri e le relazioni, al fine di migliorare la comprensione delle emozioni e il modo in cui una persona deve relazionarsi con gli altri, perché spesso i conflitti e gli stati di sofferenza emotiva nascono dall’errata comprensione di cosa l’altro voleva realmente comunicare, per cui si rischia di attribuirgli contenuti di pensieri negativi che in realtà sono propri e non dell’altro. Quando i sintomi somatici non trovano un riscontro negli esami medici, significa che il nostro corpo sta parlando di noi attraverso la manifestazione somatica di un’emozione, inoltre ci sta suggerendo che non siamo in contatto con i nostri pensieri. E’ opportuno identificare gli stati mentali reali associati ai propri vissuti e imparare a trovare i collegamenti tra pensiero, emozioni e azioni, in modo da acquisire un migliore adattamento alla realtà e al modo in cui interpretiamo le intenzioni altrui. La mentalizzazione è rendersi conto che gli altri hanno una mente che è diversa dalla propria, cioè tenere a mente la mente propria e altrui per essere in grado di pensare ai bisogni, desideri, credenze, obiettivi e ragioni del nostro interlocutore. Ciò consente di acquisire la capacità di rappresentazione in-parole delle emozioni e dei sentimenti, una forma d’integrazione tra la parte razionale e quella emotiva, una capacità immaginativa rappresentazionale e preconscia di concepire se stessi e gli altri come dotati di stati mentali, quali credenze, desideri, sentimenti, pensieri in grado di influenzare il comportamento.

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